venerdì 9 ottobre 2015

La tempesta, una metafora

"Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato" Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia

giovedì 8 ottobre 2015

Coppa Dallorso 2015

Ormai la partecipazione alla coppa Dallorso su Costanza, la barca di Nino, è una tradizione. Quest'anno l'equipaggio è formato da Nino, Carletto, Lauris ed Enri. Partenza da Chiavari verso Portovenere alle ore 9 di sabato 3 ottobre, il cielo è grigio e non promette nulla di buono, c'è ancora la brezza da terra e dunque quasi subito si issano i gennaker. Non dura molto, il vento, poco e irregolare in intensità e direzione, gira verso scirocco e così inizia una lunghissima bolina. Di tanto in tanto piove e, soprattutto, al largo si addensano groppi temporaleschi minacciosi e adottiamo una strategia molto conservativa. Punta Mesco con la sua corrente ci fa scarrocciare verso terra, perdendo così molta acqua. Con difficoltà arriviamo in vista della linea del traguardo, posta tra la chiesetta e una boa, quasi perpendicolarmente al canale d'ingresso alla baia di Portovenere. La Palmaria ci copre completamente dal poco vento e restiamo piantati là, a 100 metri dall'arrivo fino alla scadenza del tempo massimo. Un po' delusi ormeggiamo e cerchiamo un'osteria dove ceniamo e, per quanto mi riguarda, mi do a troppo abbondanti libagioni di Vermentino. Durante la notte si susseguono una serie di temporali e una tempesta nel mio stomaco. Al mattino il cielo è coperto, si parte verso Chiavari dalla stessa linea servita per l'arrivo, il mare è molto mosso, l'onda, trai 2 e i 3 metri è ripida e, data la risacca creata dalla scogliera della Palmaria, incrociata, c'è pochissimo vento e le 40 barche partecipanti manovrano poco o nulla rischiando in diversi casi la collisione. Sui monti nuvole nere che promettono temporali, ma, una volta usciti del ridosso della Palmaria il vento c'è. Oscilla tra la bolina larga e il traverso, Costanza fila, anche se quasi tutte le altre barche filano più di noi. Comunque percorriamo il tragitto ad una media di quasi 6 nodi. Tagliamo il traguardo e dietro di noi ci sono altre vele. Partecipa alla regata anche Futura con un equipaggio che, a parte Leo, non conosco, arriva un quarto d'ora dopo di noi, considerando che è lunga 15 metri e noi meno di 10, vuol dire che la nostra è stata una prestazione da non buttare. La considero un allenamento in vista delle X2 a cui vogliamo partecipare con Dea Selvatica, la barca di Carletto.