giovedì 27 novembre 2014

Campionato invernale del Tigullio

Il 20 novembre avrebbero dovuto svolgersi le prime due prove del Campionato Invernale del Tigullio. In realtà l’assenza totale di vento ha impedito lo svolgimento delle prove. Sono a bordo di Zazà mentre le barche rientrano in banchina e Massimo, armatore di Corto Maltese, mi chiede se il giorno seguente voglio imbarcarmi con il suo equipaggio per regatare. Zazà è ferma con il motore da riparare, Lauris ha voglia di restare tranquilla a bordo a riposare e a leggere e dunque accetto. Il giorno seguente si esce dal porto alle 8, il cielo è plumbeo, ma non piove e non fa freddo. Un venticello da nord, che stimo sui 6/7 nodi, permette alla flotta di partire alle 9, perfettamente in orario. Il vento si mantiene per tutta la giornata e ci permette di portare a termine sia la prima che la seconda prova in circa 2 ore. L’equipaggio funziona abbastanza bene, le diverse manovre vengono eseguite senza pasticci. Ci sono, e ho, dei margini di miglioramento, ma tutto sommato sono soddisfatto e soprattutto mi sono divertito.

martedì 25 novembre 2014

Middle Sea Race, ovvero o troppo o troppo poco (vento)

Partenza da Orio al Serio per Malta alle ore 16,10 del 17 ottobre 2014. Un taxi per raggiungere Futura,ormeggiata ad un pontile di Kalakara. Sorpresa, l’equipaggio sarà formato solo da sei persone, un po’ poche per condurre un 48 piedi in una regata di oltre 600 miglia. Comunque l’indomani alle 11 partenza. La linea di partenza è nel porto vecchio della Valletta, un fiordo profondo circondato dai palazzi storici della città. Ci sono oltre 100 barche, la maggior parte molto agguerrite, la partenza non è facile, anche perché il vento è irregolare, deviato, frenato o incanalato dalla conformazione della costa. Passare le due boe di disimpegno vale già una regata di bastone, comunque puntiamo a nord, verso Capo passero. Ci sono trai 10 e i 12 nodi di vento di bolina larga, la barca fila bene, ma chi è dotato di un gennaker perde un po’ in rotta, ma guadagna molto in velocità. Arrivati alla latitudine meridionale della Sicilia il vento comincia a scarseggiare e alterniamo un po’ tutte le andature. Imbocchiamo lo stretto di Messina di notte, con vento al traverso di buona intensità. Issiamo lo spi. Non è facile da governare, per i salti di vento e perché bisogna percorrere una specie di S, tra Sicilia e Calabria in un braccio di mare che, proseguendo verso nord, si restringe. In più bisogna rispettare la delimitazione del senso di traffico, per cui abbiamo a disposizione solo una metà del braccio di mare. La corrente è contraria e così, anche se il log ci dice che andiamo a 9 nodi, in realtà avanziamo solo a 4,5. Superato lo stretto siamo tutti stanchi, stanchezza che paghiamo con un errore di manovra che ci fa perdere ciò che avevamo guadagnato in un passaggio dello stretto ammirevole. Purtroppo puntando verso Strombolicchio, da lasciare a sinistra nel percorso, il vento cala, fino a quasi sparire. Avvistiamo Strombolicchio all’alba, lo passiamo solo dopo le 13. Passarlo è una difficile impresa, si bordeggia, con una bava di vento quasi impercettibile, ma la poca aria continua a saltare e la corrente ci spinge verso lo scoglio che funge da boa. E’ il miglio più lungo della mia vita. Puntiamo verso ovest, ma il vento manca sempre, al massimo facciamo 3/4 nodi. Nel frattempo le previsioni meteo ci informano che è in arrivo una situazione di vento fortissimo da nord-ovest su tutto il Mediterraneo occidentale. Se il vento ci avesse permesso di procedere costantemente a 7/8 nodi, avremmo potuto precedere la perturbazione, prendendone la prima, più debole, parte già nel Canale di Sicilia, prima a traverso, andando verso Pantelleria e poi quasi in poppa andando verso Lampedusa e Malta. La nostra lentezza non ci permette di precedere il vento forte. Pensiamo allora di cercare di rallentare affinché il peggio passasse prima di imboccare lo Stretto di Sicilia. Purtroppo però la perturbazione è molto più estesa di quanto si pensasse inizialmente e il Bollettino del mare dà fino a forza 12 tra Corsica e Sardegna e forza 9 nel tratto di mare che avremmo dovuto percorrere noi. Faticosamente, avanzando quasi impercettibilmente, siamo giunti nelle vicinanze di Palermo. A questo punto, anche in considerazione dell’inadeguatezza numerica dell’equipaggio, propongo di fermarci in quel porto. Si decide però di proseguire. Il vento arriva, violento e dritto di prua, solleva onda ripida. Ci teniamo sotto costa per avere un vento un po’ meno violento, ma affrontiamo onde alte fino a 6 metri con trinchetta, che dopo un po’ si straccia come un foglio di carta e randa con tre mani di terzaroli. Sono stremato, anche perché ho dormito pochissimo. Faccio di nuovo presente che sarebbe più prudente invertire la rotta e cercare riparo a Palermo, ma si decide di perseverare. Scendo sotto coperta e sono colto da un mal di mare violentissimo, come non mi era mai capitato. Ad un cero punto Futura è colpita da un’onda particolarmente alta e ripida. Alessio, al timone in quel momento, è sbattuto violentemente contro il pistone idraulico del paterazzo, Beppe si ritrova contro le reti stese lungo le draglie. Sotto coperta è un caos ed io, che sono in bagno a vomitare, sbatto violentemente la fronte contro un armadietto ferendomi. A questo punto si decide di fare rotta su Trapani e di rifugiarsi lì, mente la Guardia Costiera emette un comunicato radio che ingiunge a tutti i partecipanti della regata di raggiungere il porto più vicino. La mia Middle Sea Race si conclude al pronto soccorso di Trapani, dove mi vengono applicati tre punti di sutura. In ogni caso sto bene e i danni alla barca sono limitati alla vela strappata. Dopo due giorni di turismo a Trapani rientro a Milano in aereo, mentre gli altri proseguono per riportare la barca a Malta. Non abbiamo portato a termine la regata, ma, almeno per quanto mi riguarda, ho imparato un po’ di cose, prima fra tutte che bisogna aver presenti i limiti della barca, ma anche quelli fisici, numerici e tecnici dell’equipaggio. Stroboli in bonaccia
Alba senza vento

giovedì 13 novembre 2014

Coppa dall'Orso 2014

Riprendo le mie cronache dopo un lungo momento di silenzio. Anche quest’anno lo YCC organizza la coppa dall’Orso in due tappe: la prima, con partenza il 4 ottobre da Chiavari e arrivo a Portovenere, e la seconda, su percorso inverso, con partenza il giorno successivo. Lauris ed io partecipiamo su Costanza, la barca di Nino. Quest’anno la partenza è stata data alle 8 dalla zona prospiciente l’ingresso del porto, così, dato l’orario, per un primo tratto del percorso usufruiamo di una discreta brezza termica da terra. Poi però, con il progressivo alzarsi del sole, tutto si calma e restiamo immobili ad aspettare. Si alza poi un leggero vento da ovest, issiamo il gennaker e procediamo lentamente. Solo verso la fine del percorso il vento rinforza un po’, ma ci viene proprio da poppa, ci vorrebbe lo spi, ma procediamo bordeggiando per aumentare il vento apparente e nell’ultimissimo tratto del percorso procediamo con il gennaker portato a farfalla. Comunque non siamo ultimi, il cielo è sereno, la temperatura gradevole e il mare calmo. Nulla di che lamentarsi dunque. A sera cena con l’equipaggio di Strabilia, prezzo spropositato e qualità scarsa, ma ottima compagnia. Il giorno successivo di nuovo partenza alle 8. Un bel vento uscendo da Portovenere, ma che, come al solito, ben presto finisce. Dopo un po’ il vento torna, ancora da ovest dunque dalla direzione della linea d’arrivo. Nel frattempo i concorrenti si dividono in due gruppi, l’uno rimane sotto costa per sfruttare la brezza termica, l’altro punta al largo. Chi è rimasto sotto costa gode di maggiore pressione, ma deve bordeggiare; chi ha puntato al largo ha meno vento ma può procedere per rotta diretta. Noi in mezzo con un po’ meno di vento, ma bordeggiando solo verso la fine del percorso, quando il vento è però aumentato. Tagliamo il traguardo alle 17,15 mentre il tempo massimo era posto alle 17,30. In ogni caso non siamo ultimi perché gli equipaggi alle nostre spalle si ritirano. Beh non è stata una grande performance sportiva, ma Nino è simpatico, Portovenere splendida e il tempo ancora piacevole, e poi il gioco del vento e del mare mi piace molto.
Lauris al lavoro su Costanza a Portovenere
Portovenere al tramonto durante la premiazione della prima tappa
Portovenere all'alba
Il gruppo dei concorrenti che ha scelto l'opzione "a terra".

mercoledì 8 ottobre 2014

Trofeo Marina Yachting

Domenica 21 settembre mi trovo su Zazà in banchina mentre le imbarcazioni si apprestano a portarsi sulla linea di partenza per la seconda giornata del Trofeo Marina Yachting, quando Nino mi dice che Corto Maltese, un Elan 333, è a corto di equipaggio e se voglio imbarcarmi con loro per la regata. Tentenno, ma Lauris, che in questo periodo è un po' stanca, mi spinge ad andare dicendo che sarebbe rimasta volentieri in pozzetto a godersi il sole, a riposare e a leggere. E dunque si parte. La linea di partenza è posta davanti all'imbocco del porto di Chiavari. C'è un bel vento sui 12 nodi con raffiche a 15. Ci prepariamo con randa e fiocco olimpico. Partenza, abbiamo un bel passo, ma il vento cala un po' e dunque sostituiamo l'olimpico con il genoa. Si fila verso le boe. Siamo solo in quattro a bordo, ma tutte le manovre, virate, strambate, issate ed ammainate di spi, filano lisce. La classifica non è un gran che, ma tutto è andato bene, c'è stato il vento ideale per regatare e un bel sole.

martedì 30 settembre 2014

Lui e Lei 2014

Sabato 13 settembre partecipiamo con Zazà alla "Lui e Lei". Percorso tradizionale da Sestri Levante alle boe dell'allevamento ittico, boa al largo, boa al largo di Sestri e ritorno alla partenza. Una bella giornata di sole e il vento, anche se moderato, non manca. Purtroppo la direzione del vento ci permette di usare il gennaker solo nel primo tratto, prevale la bolina e il settore di bordeggio e dunque le barche più grandi fanno valere la loro maggiore velocità. Comunque non tagliamo il traguardo per ultimi e ce la mettiamo tutta fino alla fine. A sera cena a Sestri Levante in una bella tavolata con tutti gli amici. Ottimo direi!

martedì 23 settembre 2014

Bretagna 2014 "bis"

....e poi è il 50° anniversario della vittoria di Eric Tabarly della OSTAR. A la Trinité sur Mer, dove sorgevano i cantieri Costantini, in cui è stato costruito il Pen Duick II, grandi festeggiamenti e raduno di tutti i Pen Duick, amici e familiari presenti, oltre a tanta gente con l'oceano e il vento nel cuore...

Estate bretone 2014

Beh, come sempre, dopo la crocierina, almeno quindici giorni in Bretagna. Un po' freddo, ma prevalentemente soleggiato, passeggiate, oceano, amici, mules et frites e serenità. Non si può chiedere di più. Questa volta solo foto di barche. Del resto la Route du Rhum è alle porte e a Lorient i preparativi fervevano.
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mercoledì 17 settembre 2014

Estate 2014

Anche quest'anno una crocierina con Zazà verso ovest. Siamo partiti da Lavagna il 1° agosto e siamo tornati al porto di armamento il 14 dello stesso mese. Quest'anno è venuto con noi, per circa una settimana, Christian, che abbiamo imbarcato a Nizza, appena sbarcato dall'aereo da Nantes e lo abbiamo riportato a Nizza l'11 affinché ripartisse per la sua Bretagna. Tutto sommato abbiamo trovato bel tempo, solo ormai sulla via del ritorno abbiamo trovato pioggia, vento e mare e siamo stati costretti a fermarci un giorno in più a Varazze (ovviamente il porto più caro tra quelli in cui ci siamo fermati), per il resto sole e vento di intensità ideale. Questa volta non allego fotografie, almeno per ora...

lunedì 16 giugno 2014

Coppa dei Nesci

14 giugno 2014. Io e Lauris con Zazà alla Coppa dei Nesci organizzata dalla LNI di Sestri Levante e dalla veleria Wsail. Le previsioni del tempo non sono buone e quando ci svegliamo una cappa d'umidità che ristagna sul Golfo del Tigullio fa presagire una giornata senza vento. Alle 10,30 siamo nei pressi della linea di partenza che tagliamo alle 10,50. Si è alzato un venticello da S che poi girerà da SSE. La prima boa è posta nella rada di Sestri, la giriamo, ma finiamo in un buco di vento, mentre le barche che ci precedono si allontanano. Ci riprendiamo e arriviamo, di bolina, alla seconda boa posta al largo del promontorio di Sestri, non siamo messi male. Issiamo il gennaker e ci dirigiamo verso la terza boa posta al largo di Chiavari. In queste condizioni Zazà si comporta molto bene e arriviamo in boa grossomodo nel primo terzo dei concorrenti. Però nel tratto successivo, verso l'allevamento ittico da lasciare a destra e poi verso Sestri dove è posta la linea di arrivo, le barche più grandi e veloci ci passano inesorabilmente. Costanza ci passa proprio sulla linea d'arrivo, aahhh che rabbia! Avrei voluto lasciare Nino alle spalle! Alla fine siamo ventottesimi su trentotto, non malaccio per la nostra vecchia, cara Zazà. A sera tradizionale cena sull'ex molo FIT a Sestri Levante. Ottimo come sempre il menu (salumi, trenette al pesto, alici fritte, sorbetto e vino bianco a volontà), ma si scatena un temporalone, i gazebi sotto i quali sono disposti i tavoli per un po' riescono a ripararci, ma poi la pioggia si intensifica e il vento li rende quasi inutili. Finiamo in fretta e furia e poi si scappa. Peccato, soprattutto per gli organizzatori. Comunque divertente... non mancheremo né alla prossima "Lui e lei", né alla prossima "Nesci".

venerdì 6 giugno 2014

Soli alla meta

tra il 29 maggio e il 2 giugno abbiamo partecipato a bordo di Costanza, la barca di Nino, al 12° Raduno Velico d'Altura Trofeo Renzo Pasini, organizzato dalla sezione di Sestri Ponente della LNI sul percorso Genova-Macinaggio e Macinaggio-Genova. La partenza è stata data alle 18 di giovedì 29 davanti al porto di Genova. Vento debole che però ci permette di muoverci sia pur lentamente, siamo nel gruppo dei primi. Al calar del sole il vento da SE aumenta un po', ma durante la notte cala del tutto. Notte senza luna e nel buio si fa del tutto per far avanzare la barca mentre i tipici soffi ci avvertono della presenza dei delfini. A partire dalle prime ore del mattino iniziano a susseguirsi le chiamate radio dei concorrenti che hanno deciso di ritirarsi dalla regata e di procedere a motore. Quando sorge il sole rimaniamo in pochi ad insistere a procedere a vela. Visto che non abbiamo fretta di giungere in Corsica decidiamo comunque di procedere a vela, il vento rimane pochissimo. Ecco che appare la Corsica e il vento aumenta un po', quando ormai la Giraglia è in vista si alza un bel vento che presto raggiunge i 20/25 nodi. Si procede di bolina, prima stretta e poi un po' più larga, sbandati ma cerchiamo di tenere il massimo della tela possibile per cercare di giungere al traguardo entro le 20, orario in cui è stato fissato il tempo massimo. Ecco la Finocchiarola la cui boa cardinale segna l'allineamento della linea di arrivo, si cerca di far filare al massimo la barca, tagliamo il traguardo alle 20,15. Fuori tempo massimo di 15 minuti, ma unici ad aver percorse tutte le 90 miglia a vela. Una bella soddisfazione comunque a cui si aggiunge la decisione della giuria di tenere comunque buono il nostro arrivo.
Alla partenza si procede lentamente
Di bolina nel Golfo di Genova
Il vento è arrivato Sabato colazione, un po' di spesa e poi facciamo un giro a vela nei paraggi di Capo Corso, sulle montagne nuvoloni minacciosi, ma sole sul mare. A sera una simpatica e buonissima grigliata sul molo di sovraflutto.
Costanza ormeggiata a Macinaggio
La Capraia di lontano
La Giraglia sembra una balena con un faro in testa Domenica alle 11 partenza per la regata di ritorno. Si parte con un bel vento, in poppa, si fila a 6 nodi, il morale è alto. Purtroppo però dopo alcune ore il vento cala. Poi scompare del tutto e ruota in modo da provenire proprio dalla direzione della meta. E' debolissimo, ci si muove appena, raramente tocchiamo i due nodi. Si lotta tutto il giorno e tutta la notte sperando che si alzi un po' di vento, ma niente da fare... a metà mattina, nemmeno a due terzi del percorso, ci arrendiamo, ancora una volta per ultimi, e accendiamo il motore. Peccato...
Si va di spi poco dopo la partenza
Enri alla scotta
Il resto dell'equipaggio: Lauris, Nino, Claudio.

martedì 20 maggio 2014

Trofeo Lions Chiavari Castello

Sabato 17 maggio abbiamo partecipato al trofeo Lions Chiavari Castello su Costanza, la barca di Nino. Il percorso inizialmente prevedeva un triangolo più un bastone, ma la scarsità del vento, che al massimo ha toccato i 6/8 nodi, ha suggerito al comitato di regata di ridurre il percorso a due lati del triangolo.
Vento scarso, ma una giornata divertente... e poi non siamo andati nemmeno tanto male!



Per fortuna il gennaker portava, altrimenti come muoversi con quel poco vento?



Lauris indaffarata con il trasto della randa



L'armatore, dopo la fatica, si rifocilla con la focaccia.