mercoledì 22 giugno 2016

Giraglia 2016

Arriviamo a Saint Tropez con qualche giorno d'anticipo rispetto alla "lunga" per evitare i colpi di vento previsti e per godere un po' dell'aria di festa che si respira nella cittadina francese in occasione delle regate della Giraglia Rolex Cup. Assistiamo così alle partenze delle costiere, incontriamo un po' di amici e partecipiamo alla tradizionale festa del martedì sera, quest'anno, a parte il magnifico fuoco d'artificio, un po' sottotono. Mercoledì la partenza è fissata per le 12 e il cielo è variabile. Il comitato di regata annuncia che non si girerà lo scoglio della Fourmigue a causa di esercitazioni militari in corso e che al suo posto si girerà una boa posta una decina di miglia prima. Dopo la partenza bisogna doppiare una boa di disimpegno da lasciare a sinistra che si trasforma in un piccolo incubo. Infatti immediatamente dopo il via il cielo si copre, il vento cala del tutto e si mette a piovere a dirotto, occorreranno 5 ore per passarla e giungere all'uscita del golfo di Saint Tropez. Procediamo verso la prima boa con vento al traverso, doppiata la quale si punta verso la Giraglia, ma il vento proviene proprio da quella direzione costringendoci a bordeggiare. Durante la notte il vento è di intensità variabile, ma generalmente debole e sempre dalla direzione "sbagliata". Il mattino seguente non cambia la situazione e, una volta raggiunta una latitudine che ci permetterebbe di arrivare direttamente su Capo Corso, incappiamo in una bonaccia che dura diverse ore. A sera di giovedì si riprende a navigare, ma all'imbrunire, velocemente, il vento aumenta passando in poco tempo dai 7/8 nodi ai 45 nodi e girando da SW. Riduciamo velocemente la tela e giunta la notte arriva anche l'onda che si fa sempre più ripida e frangente, procediamo con la sola tormentina, ma non è facile mantenere in rotta Dea Selvatica. Carletto dice che non se la sente di affrontare il passaggio tra Capo Corso e la Giraglia di notte e con quel mare e quel vento. Massimo, occasionale terzo membro dell'equipaggio, ha notizia da terra che ad est della Corsica le condizioni sono molto migliori, decidiamo dunque di doppiare, molto a sud, la Giraglia e di dirigerci verso Livorno per poi, se le condizioni migliorano, dirigerci su La Spezia. Oltre la Corsica il mare non è affatto migliore, decidiamo dunque di ridossarci a Capraia, ancora alcune ore al timone in condizioni non facili.
Giungiamo a Capraia alle 7,45, ormeggiamo, facciamo colazione, mettiamo un po' a posto la barca, pranziamo al "Vecchio Scorfano" mentre cielo e mare si placano e il cielo blu sembra una beffa. Alle 00,30 di venerdì molliamo gli ormeggi per rientrare a Lavagna dove arriviamo alle 13 dopo una navigazione tranquilla. Sono francamente deluso anche se, anche rabbioso il mare è sempre bellissimo e lungo la rotta un branco di balene e una grossa tartaruga mi hanno parlato del mistero del mare e della vita.